Conciliazione vita-lavoro: no alla discriminazione delle lavoratrici madri

 

Importante sentenza del Tribunale del Lavoro di Firenze, che  ha accolto il ricorso presentato della Consigliera regionale di parità della Toscana, Maria Grazia Maestrelli, per l’accertamento della discriminazione collettiva a danno di 83 dipendenti dell’Ispettorato del lavoro di Firenze.

Come è ben noto l’ultimo contratto collettivo nazionale della Funzione Pubblica ha concesso flessibilità oraria ai dipendenti genitori di ragazzi sotto i 16 anni. Ma l’Ispettorato, dopo aver disposto ordini di servizio in aperta violazione di tale disposizione, ha aperto un procedimento disciplinare contro una dipendente, costringendo ben 14 lavoratori a ricorrere al part-time.

“Purtroppo – sottolinea il Segretario Generale Garofalo – non si tratta di un caso isolato, e a subirne le conseguenze sono soprattutto le donne, che ancora oggi sono costrette a scegliere fra famiglia e lavoro. L’essere genitori non può in alcun modo costituire un limite all’attività professionale delle lavoratrici e spetta quindi all’ente di appartenenza trovare, sul piano organizzativo, le soluzioni idonee per mantenere l’efficienza dei servizi, senza adottare provvedimenti discriminatori, in contrasto con le norme vigenti anche in campo europeo

Nel caso di specie, è oltremodo scandaloso che a macchiarsi di simili abusi sia stato proprio l’organismo che debba combatterli in primis.

Compiacendomi con la Consigliera Maria Grazia Maestrelli per la tenacia con cui ha portato avanti il ricorso e per il successo ottenuto,  mi auguro che la sentenza di Firenze possa fare da volano ad azioni analoghe su tutto il territorio nazionale.”