Saluto del Segretario Generale Ass. Piemonte 10/2014

image_pdfimage_print

Saluto del Segretario Generale all’Assemblea Regionale CSA del Piemonte – Torino, 23 ottobre 2014

Care Amiche, cari Amici,
il tema dell’assemblea regionale, di cui mi dolgo di non poter partecipare, è certamente accattivante ed impegnativo: Il mondo del lavoro cambia…e la pubblica amministrazione?

Tanti sono i temi meritevoli di analisi e confronto al “netto”, diciamo così, della Legge di stabilità prossima ventura: ma di questa abbiamo sinora solo notizie e proclami e, come nostra abitudine, non parliamo finché non c’è un testo ma solo varie idee, peraltro modificabili (speriamo sempre in meglio) in sede parlamentare. Il mondo del lavoro certamente sta cambiando: nei suoi principi di domanda ed offerta, di regolazione del mercato del lavoro, nella contrattazione, nelle relazioni e prerogative sindacali.
E’ singolare guardarsi indietro e vedere che proprio la pubblica amministrazione con il D.Lgs. 29/93, la prima Bassanini e il D.Lgs. 165/2001 era stata la prima a guardare avanti, a prevedere la semplificazione, a riconoscere il merito, l’importanza della contrattazione di secondo livello. Ebbene, dopo questo sprezzante, lungimirante avvio, il nulla.
Abbiamo anzi assistito ad una involuzione di quelle prospettive: mortificazione del personale, compressione della capacità contrattuale del sindacato, limitazione delle risorse decentrate, con conseguente riduzione del salario, congelato nell’ultimo lustro.
La riforma della pubblica amministrazione prevista dal ddl Madia non ci sembra poi andare nella direzione giusta: a nostro modesto avviso una legge omnibus con rinvii a regolamenti attuativi e decreti delegati farà diventare complicata una macchina già di per se stessa complessa.

La burocrazia, nata come classe di specialisti che assume la direzione amministrativa della cosa pubblica per dare luogo ad un equilibrio di forze in reciproco controllo e una tutela giuridica più corretta, si è trasformata, nel tempo, nel complesso dei difetti del sistema amministrativo, affidandone un senso assolutamente spregiativo.
Ma non è questa la Pubblica amministrazione che vogliamo.
La pubblica amministrazione deve essere formata da funzionari che, specializzati e periodicamente formati ed aggiornati, disimpegnano tutte le attività pubbliche. Una struttura in continuo divenire, dove le mansioni si differenziano, il personale viene gratificato per il lavoro svolto, tendendo ad una rilevanza sociale sempre più energica e proficua.
Questa è la pubblica amministrazione che vorremmo. E se la politica volesse condividere con noi tale disegno, non ci tireremo certamente indietro.

Potrebbero interessarti anche...

Translate »

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Cliccando sul pulsante 'Accetto', acconsenti all'uso degli stessi.
Informativa Estesa

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi