Polizia Locale: verso lo stato di agitazione nazionale

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La costante e concreta azione sindacale portata avanti quotidianamente dal CSA, iniziata con lo sciopero nazionale del 2015  e proseguita con il massiccio sciopero del 2016, ha  prodotto i primi frutti.

Il risultato si concretizza con l’approvazione definitiva da parte del Senato della Repubblica della legge sulla “sicurezza delle città”. La legge ripristina , finalmente, la normativa “pre-salva Italia” con il riconoscimento della “causa di servizio” e spese mediche.

È solo un primo passo, il risultato definitivo si avrà quando saranno accolte le altre richieste della categoria , fino ad allora,adiamo avanti a piccoli passi, ma con la tenacia  la costanza e la concretezza che da sempre ci contraddistingue.

La norma ha confermato un’altra delle nostre richieste, cioè il ripristino della possibilità a tutti i comuni in linea con le norme di finanza pubblica di utilizzare per il 2017 l’80% delle risorse del personale andato in pensione e dal 2018 il 100% ai fini assunzionali.

Il CSA, con il dipartimento Polizia Locale, impegnato in prima linea per il riconoscimento dei diritti della categoria continuerà a tenere alta la pressione sulle istituzioni.

Infatti, riteniamo ancora insoddisfatte le richieste e le prerogative che in tutti questi anni ha chiestola Categoria, specialmente nei punti nodali:

  • mancanza della Polizia Provinciale all’interno del decreto;
  • pensione privilegiata;
  • non da ultimo – ma anzi ritenendola fondamentale – l’equiparazione della Polizia Locale alle altre Forze di Polizia ad ordinamento civile.

Per tale motivo, i sottoscritti, nella giornata di domani concorderanno le future iniziative affinché il tutto venga ricondotto nella giusta direzione, preannunciando già da ora lo stato di agitazione della categoria.

Sempre nella giornata di domani, vi informeremo sulle future mobilitazioni.

In allegato, lo stralcio della norma approvata dal Senato che riguarda la nostra vertenza.

 

 

F.to   Il Responsabile Nazionale                                                 F.to    Il Segretario Generale

Dipartimento Polizia Locale CSA                                                           Francesco Garofalo

Luigi Marucci

 

 

 

DOCUMENTO ALLEGATO

A.S. 2754: “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”

Articolo 7 (…) – Il comma 2-bis, aggiunto dalla Camera dei deputati, dispone che negli anni 2017 e 2018 i comuni che, nell’anno precedente, hanno rispettato gli obiettivi del pareggio di bilancio di cui all’articolo 9 della legge 24 dicembre 2012, n. 243, possono assumere a tempo indeterminato personale di polizia locale nel limite di spesa individuato applicando le percentuali stabilite dall’articolo 3, comma 5, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90 ( per il 2017: 80 per cento della spesa del personale cessato nell’anno precedente; 100 per cento dal 2018), alla spesa relativa al personale della medesima tipologia cessato nell’anno precedente, fermo restando il rispetto degli obblighi di contenimento della spesa di personale di cui all’articolo 1, commi 557 e 5 562, della legge 27 dicembre 2006, n. 2961 . Le cessazioni di cui al periodo precedente non rilevano ai fini del calcolo delle facoltà assunzionali del restante personale secondo la percentuale di cui all’articolo 1, comma 228, della legge 28 dicembre 2015, n. 2082 . I commi da 2-ter a 2-sexies, inseriti dalla Camera dei deputati, dispongono in merito all’equo indennizzo e al rimborso delle spese di degenza per causa di servizio nei confronti del personale della polizia locale. Agli oneri valutati in 2,5 mln di euro annui a decorrere dal 2017 si provvede a valere sul Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge n. 282 del 2004. Si stabilisce che con decreto ministeriale vengano stabiliti i criteri e le modalità di rimborso delle spese sostenute dai comuni per la corresponsione dei benefici in esame. Inoltre, si dispone che le commissioni deputate agli accertamenti delle condizioni per l’equo indennizzo e il rimborso delle spese operino nell’ambito delle risorse umane finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente. Infine, viene inserita una apposita clausola di salvaguardia (riduzione degli stanziamenti iscritti nello stato di previsione del Ministero dell’interno) nel caso in cui si verifichi uno scostamento dell’andamento degli oneri in esame rispetto alle previsioni di spesa.

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